Breve testo narrativo e satirico in italo-pisano che, sebbene scritto in modo colorito, si basa su scelte linguistiche mai becere o fini a se stesse. Una scelta linguistica in linea con la tradizione del mensile di satira, umorismo “Il Vernacoliere”, o di opere cinematografiche che hanno saputo accostare il gusto per lo sberleffo, la zingarata, il turpiloquio con una riflessione dolceamara sulla vita e sui tempi che cambiano: “Berlinguer ti voglio bene”, di Giuseppe Bertolucci, e i primi due atti di “Amici miei”.